lunedì 15 dicembre 2008

Esempio di comportamento empatico (tanto per capirci)


Un ragazzo è seduto con gli amici al tavolo di un locale. Arriva una ragazza e si siede vicino a loro. Parlano tutti assieme. Lei lancia provocazioni a tutti, con il sorriso di chi ha giocato 1000 € alla SNAI perfettamente sicura che vincerà.
Uno dei ragazzi però nota che lei, mentre lancia queste provocazioni, ha le braccia conserte e le gambe accavallate. Che è tra i massimi segni di chiusura. Allora si chiede: perché uno che lancia provocazioni con tanta leggerezza poi si nasconde dietro un muro che crea con il suo stesso corpo? Spiegazione possibile: in realtà è molto impaurita dalle contro-provocazioni che inevitabilmente riceverà come feedback (i maschi amano provocare le ragazze, perché è un modo di entrare nella loro sfera d'intimità).
Perché allora lancia le provocazioni, se è impaurita dalle conseguenze? Spiegazione possibile: perché vuole sfidare la sua paura, vuole arrivare a fregarsene, vuole che il giudizio degli altri non le faccia (più) male.
Il ragazzo allora interpreta la situazione così: la ragazza ha tanta fiducia nelle sue capacità, ma qualcuno (leggasi: un ragazzo) ha fatto crollare la sua autostima (tradendola, ferendola o quant'altro). Lei dipendeva dalla visione che lui aveva di lei, e dopo quell'episodio ha un estremo bisogno di vedersi di nuovo brava, buona e bella. Ha bisogno di smettere di dare importanza al giudizio degli altri. Lei lancia provocazioni perché alle contro-provocazioni potrà rispondere dentro di lei che invece lei è in gamba, nella speranza che ripetendolo abbastanza volte se ne convincerà. Chiede offese ma cerca solamente comprensione.
Il conflitto della ragazza è quello tra la percezione naturale di sé e quella indotta da quel coglione del suo ex; il trauma è il tradimento o qualsiasi altra cosa gli abbia fatto quel coglione del suo ex.
Così, mentre gli amici del ragazzo la sfottono per ore (convinti, dalle brillanti reazioni di lei, che la darà a tutti), lui le dice soltanto una cosa:
- Non dovresti dare questa immagine di te. Tu sei una bella persona, si vede da un chilometro di distanza.
Risultato: la tizia si è innamorata di lui nel giro di una settimana.

[Racconto questo episodio perché si dice che sia successo realmente. Pare che lui poi non sia stato con lei perché profondamente innamorato di un'altra. Lei c'è stata male ma le è rimasta la voglia di innamorarsi di nuovo dopo tre anni di piagnistei di fronte allo specchio. Probabilmente lo farà, e se il prossimo non sarà un idiota lei starà meglio. È bastata una frase per aiutarla a guarire.]

6 commenti:

  1. ma filippo fattelo dire, solo tu puoi notare certe cose, guarda neppure con la mia fidanzata nota certe cose eppure la conosco, ok io non sono adatto ai rapporti umani, però non è umano chi nota certe cose...

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  2. Non nego che i tuoi complimenti mi gonfiano come un palloncino :) ma guarda, sai, io non sono un tipo sveglio, e non ho un minimo di intùito. Se non mi credi, domanda ai miei amici! Se io sono stato capace di essere empatico con una persona mai vista prima solo osservandone la postura, significa che questi meccanismi sono davvero alla portata di chiunque.
    Non lo dico per deprezzarmi: credo veramente che chiunque abbia due occhi per guardare e due neuroni per fare una deduzione sia in grado di fare altrettanto, se non meglio. Basta solo che sia consapevole di esserlo. Davvero, basta solo esserne consapevole.
    Avevo intenzione di scriverlo in un post a parte.

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  3. io avevo scritto un lungo commento, ma mi è saltato internet e mi si è cancellato, ora non lo ricordo ed era troppo lungo da scrivere. In ogni caso è curiosa questa cosa, di aprire un nuovo blog, sembra quasi che i precedenti non ti soddisfino, che tu non riesca a dargli la forma che vuoi, una specie di scontento rispetto alla loro completezza... è singolare anche che tu voglia quasi mettere ordine e non ci riesca (anche se io ti trovo molto ordinato e coerente, ma so che non importa). Finisco dicendo: non ti dico :) cosa penso significhino per te i blog...

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  4. Indubbiamente hai ragione Giulio. Pensavo l'altro giorno che forse ho sbagliato ad aprire un blog nuovo. Non lo so. Ho sempre avuto un rapporto combattuto con i blog. Come dici tu non riesco a forgliarli come vorrei. Mi faccio un'immagine in testa e poi invece loro se ne costruiscono un'altra da soli e l'equilibrio cade.

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  5. è come se tu avessi troppe aspettative, come quando giocavo una partita entravo in campo teso perchè volevo giocare bene e invece facevo schifo, lascia che siano i lettori a valutare il blog anche se è tuo, e cerca di essere meno severo con te stesso, sicuramente ti aiuterà e forse farai anche meglio...

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  6. Aggiornamento: pare che la ragazza in questione ora abbia un ragazzo. Ed è felice.

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