venerdì 20 febbraio 2009

Il motivo per cui la gente si allontana da me


Le persone si identificano con i propri difetti, non con i propri pregi. Per questo nessuno vuole modificare i propri difetti. Sbagliano, magari sanno di sbagliare, ma non vogliono correggere questi errori e anche solo l'ipotesi di eliminarli per vivere meglio li terrorizza.
Perché? Perché i meccanismi perversi si sviluppano per superare i traumi. I nostri difetti ci hanno permesso di sopravvivere ai traumi, e per questo li difendiamo con le unghie e con i denti. Senza renderci conto che ci fanno vivere peggio; e per giunta senza motivo, visto che la causa del trauma non esiste più da molto tempo.

Immaginatevi di dover arrivare in un posto ma ci sono lavori per strada. Ci sarà una deviazione che vi fa arrivare comunque ma in modo più lungo, difficile e rischioso. Però è l'unico modo per arrivare dove dovete arrivare. Ad un certo punto i lavori finiscono, ma nessuno vi avverte e nessuno sposta i cartelli di deviazione: e voi continuate per sempre a prendere questa deviazione perversa e dolorosa fino a che non diventa un'abitudine che si cristallizza come parte di voi.
E a quel punto non ci volete più rinunciare, nonostante sia una fatica masochista e ormai assolutamente inutile.

Per questi motivi, se vuoi guarire una persona dai suoi difetti non puoi dirle che sbaglia: devi riuscire - mentre lei non vede - a togliere i cartelli di deviazione di modo che possa vedere da sola che può tornare a prendere la strada normale; e solo a quel punto convincerla che deve farlo, per se stessa.

2 commenti:

  1. ...Perchè ho la sensazione di aver già sentito questo discorso...? :)
    ...Quanto al titolo...... sai, credo che la differenza tra la sindrome del messia e una sana relazione d'aiuto è che quest'ultima è, appunto, una relazione: per cui non c'è un medico che scopre la malattia del paziente, trova la cura, s'infiltra quatto quattro a scavargli un po' gli organi e lo guarisce, ma c'è un dialogo sul problema.
    Questo mette i due sullo stesso piano, e crea le condizioni perché ci si apra alla fiducia.
    Altrimenti, non si riuscirà mai ad arrivare fino alla deviazione, e togliere i cartelli: la fortezza attorno ai propri difetti non è mai incustodita. Bisogna che il re, da dentro, abbassi almeno un ponte levatoio; e lo farà solo se l'altro, da fuori, chiarirà bene che non intende rubargli il trono, che rispetta la sua giurisdizione.
    E la sua libertà.

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  2. Mi hai levato le parole di bocca. Non avrei saputo dirlo meglio.

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