L'istinto di autoconservazione (cercare sensazioni piacevoli e allontanarci da quelle spiacevoli) è come il Presidente della Repubblica: ha sempre l'ultima parola su tutto, ma in effetti non governa.
L'istinto che realmente determina e guida i comportamenti della nostra vita, così come i nostri gusti, è quello che ci spinge verso le sensazioni familiari.
L'istinto che realmente determina e guida i comportamenti della nostra vita, così come i nostri gusti, è quello che ci spinge verso le sensazioni familiari.
Hai ragione, sono una prova vivente dell'autoflagellamento emotivo :)
RispondiEliminaScherzi? Tu sei una delle persone più emotivamente sane (nonché meno autodistruttive) che io conosca! Assolutamente.
RispondiEliminaNon sarà che le sensazioni sconosciute sono potenzialmente spiacevoli?
RispondiElimina@Fil: sarò emotivamente sana, ma mi faccio anche molto male da sola...
RispondiElimina@Dav: potenzialmente, sì. Anche se a mio parere si ricordano meglio le sensazioni piacevoli...
Dav, a volte è sicuramente così ma a volte non lo è. Prendi l'esempio banale di un bimbo che viene terrorizzato dai genitori che gli ripetono in continuazione che tutto è pericoloso e cattivo. Questo povero bimbo crescerà avendo paura di tutto, nonostante avrà sperimentato migliaia di volte che il mondo non esiste con l'apposito scopo di fargli del male. È un atteggiamento molto autolesionista, ma lui molto difficilmente rinuncerà alla sesazione così familiare di avere paura del mondo.
RispondiEliminaAle, a tutti capita. A volte la vita ci presenta delle scelte e noi scegliamo di farci del male in nome di un principio, oppure per avere in futuro un bene maggiore del male che ci siamo dati. È normale.