mercoledì 12 agosto 2009

Sull'istinto principe


L'istinto di autoconservazione (cercare sensazioni piacevoli e allontanarci da quelle spiacevoli) è come il Presidente della Repubblica: ha sempre l'ultima parola su tutto, ma in effetti non governa.
L'istinto che realmente determina e guida i comportamenti della nostra vita, così come i nostri gusti, è quello che ci spinge verso le sensazioni familiari.

5 commenti:

  1. Hai ragione, sono una prova vivente dell'autoflagellamento emotivo :)

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  2. Scherzi? Tu sei una delle persone più emotivamente sane (nonché meno autodistruttive) che io conosca! Assolutamente.

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  3. Non sarà che le sensazioni sconosciute sono potenzialmente spiacevoli?

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  4. @Fil: sarò emotivamente sana, ma mi faccio anche molto male da sola...
    @Dav: potenzialmente, sì. Anche se a mio parere si ricordano meglio le sensazioni piacevoli...

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  5. Dav, a volte è sicuramente così ma a volte non lo è. Prendi l'esempio banale di un bimbo che viene terrorizzato dai genitori che gli ripetono in continuazione che tutto è pericoloso e cattivo. Questo povero bimbo crescerà avendo paura di tutto, nonostante avrà sperimentato migliaia di volte che il mondo non esiste con l'apposito scopo di fargli del male. È un atteggiamento molto autolesionista, ma lui molto difficilmente rinuncerà alla sesazione così familiare di avere paura del mondo.

    Ale, a tutti capita. A volte la vita ci presenta delle scelte e noi scegliamo di farci del male in nome di un principio, oppure per avere in futuro un bene maggiore del male che ci siamo dati. È normale.

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